Un bel racconto estratto per voi dal capolavoro di Guillaume Apollinaire - Le 11000 Verghe.
"Spogliarono il bell'Egon: era un giovanotto di straordinaria bellezza, con dei seni come quelli di un ermafrodito. Davanti a tanta grazia i soldati tirarono fuori i loro arnesi vogliosi. La visione commosse Cornaboeux che, con le lacrime agli occhi, chiese al suo capo di risparmiarlo, ma Mony fu inflssibile e si limitò solo a permettere al suo attendente di farsi succhiare L'uccello dalla affascinante Efebo, che culo in fuori, ricevette uno alla volta nel suo ano dilatato le verghe raggianti di felicità dei soldati, che da bravi bruti, cantavano inni religiosi vantandosi dlla loro cattura. La spia dopo che ebbe ricevuta la terza scarica di sperma prese a godere furiosamente e dimenava il culo succhiando l'uccello di Cornaboux, come se avesse avuto davanti a se stesso trentanni da vivere. Intanto era stato rizzato il palo di ferro che avrebbe dovuto servire da sedia per il culattone. Quando tutti i soldati si furono fatti il prigioniero, Mony mormorò qualche parola all'orecchio di Cornaboeux, tuttora godurioso per il lavoretto che era stato fatto al suo arnese. (...)
Cornabeux partì per il bordello e se ne tornò rapidamente indietro Insieme alla giovane puttana giapponese Kilyemù, che si domandava che volesse da lei. All'improvviso vide gon, che era stato appeso appeso conficcato, imbavagliato sul palo di ferro. Si contorceva tutto e la punta, un po' alla volta, gli entrava nel didietro, il suo palo davanti era invece duro fino quasi a rompersi. (...) I soldati la denudarono ed issarono il suo corpicino su quello dell'impalato. (...)La povera animuccia semplice non si capacità di quella barbarie, ma la verge che la riempiva la eccitava troppo alla voluttà. Diventò come folle ed il suo agitarsi faceva scivolare sempre più il corpo del suo amante lungo il palo. Egli morì venendosene. Era un ben strano stendardo, quello formato da quest'uomo imbavagliato e dalla donna che si agitava su di lui... Un sangue scuro andava a formare un lago alla base del palo, gridò Mony."
"Spogliarono il bell'Egon: era un giovanotto di straordinaria bellezza, con dei seni come quelli di un ermafrodito. Davanti a tanta grazia i soldati tirarono fuori i loro arnesi vogliosi. La visione commosse Cornaboeux che, con le lacrime agli occhi, chiese al suo capo di risparmiarlo, ma Mony fu inflssibile e si limitò solo a permettere al suo attendente di farsi succhiare L'uccello dalla affascinante Efebo, che culo in fuori, ricevette uno alla volta nel suo ano dilatato le verghe raggianti di felicità dei soldati, che da bravi bruti, cantavano inni religiosi vantandosi dlla loro cattura. La spia dopo che ebbe ricevuta la terza scarica di sperma prese a godere furiosamente e dimenava il culo succhiando l'uccello di Cornaboux, come se avesse avuto davanti a se stesso trentanni da vivere. Intanto era stato rizzato il palo di ferro che avrebbe dovuto servire da sedia per il culattone. Quando tutti i soldati si furono fatti il prigioniero, Mony mormorò qualche parola all'orecchio di Cornaboeux, tuttora godurioso per il lavoretto che era stato fatto al suo arnese. (...)
Cornabeux partì per il bordello e se ne tornò rapidamente indietro Insieme alla giovane puttana giapponese Kilyemù, che si domandava che volesse da lei. All'improvviso vide gon, che era stato appeso appeso conficcato, imbavagliato sul palo di ferro. Si contorceva tutto e la punta, un po' alla volta, gli entrava nel didietro, il suo palo davanti era invece duro fino quasi a rompersi. (...) I soldati la denudarono ed issarono il suo corpicino su quello dell'impalato. (...)La povera animuccia semplice non si capacità di quella barbarie, ma la verge che la riempiva la eccitava troppo alla voluttà. Diventò come folle ed il suo agitarsi faceva scivolare sempre più il corpo del suo amante lungo il palo. Egli morì venendosene. Era un ben strano stendardo, quello formato da quest'uomo imbavagliato e dalla donna che si agitava su di lui... Un sangue scuro andava a formare un lago alla base del palo, gridò Mony."
Non solo DeSade .... Alexia (O)
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